VENERE MAGICA
Questo breve trattato ermetico/alchemico venne pubblicato nel 1897 dalla casa
editrice Chamuel alla quale si deve la diffusione delle opere quali quelle del
Papus, del De Guaita ecc. La paternità dell’opera in se venne inizialmente
attribuita al Sedir, ma ancor oggi non è molto chiaro chi abbia potuto
scrivere questo breve trattato. Il contenuto dello scritto è dedicato
interamente alla sfera sessuale nei suoi rapporti con l’esoterismo, la magia
e l’alchimia e ciò che noi presentiamo è solo un capitolo dell’opera
che si compone di diverse sezioni. Lasciamo
ora il lettore al breve scampolo del testo per non più annoiarlo con
inutili chiacchere, posso solo aggiungere che la presente lettura sarà
tanto interessante per lo studioso quanto disgustosa per chi non comprende cosa
sia stato scritto.
LA CONDIZIONE PARADISIACA
L’eterno, nostro Signore, è Uno. Il Figlio, nostro salvatore, è
Uno. Lo spirito, nostra luce, è Uno. E questi tre – che siano benedetti
– nascosti, si rivelano nel seno della notte occulta. Ecco perchè il
sesto soffio di Lui gli Dei fu la Sua similitudine eterna, la sua unità,
l’essenza omogenea della sua ombra. Fu una terra perchè la contrazione
fece una pienezza sonora della quintessenza d’amore fu rosso, perchè
il G.A. è l’elaboratore supremo, il fecondatore incessante della Vergine
concepita senza peccato. Coloro che percepiscono queste cose secondo il regime
minerale, quello astrale o quello intelleggibile, elevino i loro concetti fino
al pensiero. L’Universo è un matrimonio perpetuo. Il nostro Primo Padre,
il Superiore Sconosciuto – coloro che interpretano l’essenza sotto forma di
caratteri vedano qui il segno iniziatico – il Nostro Primo Padre era il maschio
Sacro, l’Imperatore che Scava nell’argilla molle delle popolazioni elementari,
e la Bocca che desidera il bacio, la matrice offerta al seme solare. Il Grande
Adamo, dunque, riempiva da solo l’immensità dello spazio: desiderò
la prima madre, e l’estasi del suo bacio, segnata con il numero 244, staccò
da lui la costola eterna, la facoltà volitiva iniziante, la cui legge
si trova nelle 27 dimore della Luna fisica. E’ qui che si drizza la testa orgogliosa
del Serpente, perchè è adesso che trova il suo primo punto d’appoggio
per il suo strisciare il fuoco alternativamente freddo e caldo, ma sempre irrascibile,
separa nella terra vergine primitiva delle facce dell’esistenza passiva e inerte
ed una schiuma virile dove il filosofo paziente può scoprire le 32 vie
ulteriormente ad Abramo. Questa schiuma messa a digerire nel Vaso celeste vi
produce un fermento centrale, elaboratore dell’elemento adamico, ed uno spirito
indefinito, che non si fissa se non per riduzione ignea, in un liquido rosso
come sangue. Il fermento centrale, solo signore ormai della vergine primitiva
che il Grande Artista ha conservato con cura, si distrugge, generando cinque
forme rappresentate rispettivamente dai numeri 84, 284, 87, 777, e 90. Quest’ultima
può agire sia come materia secreta sia come riduttore visibile e periodico.
La terra rossa adamica è allora alla sua sesta rivoluzione il Grande
Architetto la riprende e unendola alla sua Luna fogliata il cui numero è
27, produce con il loro semplice contatto il sedimento basico, il Satana sul
quale posa il mondo. Un’ultima vegetazione di questo sedimento dà, con
il fuoco di sepolcro, una terra vegetante, indefinita, che tende senza tregua
verso la circonferenza. – Questa terra è te stesso, fratello mio, la
tua sposa, ed i tuoi figli a venire.
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L’operazione che ho appena descritto è molto semplice: tu puoi, ad ogni
istante, ricrearti effettuandola. Però, se tu ne esamini con attenzione
la formula, vedrai che ti manca, per essa, un fattore importante per questo
fattore, per non parlarti per enigmi, è, semplicemente, il fuoco secreto
dei savi. E’ il re degli Apsaras, il primo movimento, il primogenito esistente
per se stesso, figlio del Cuore del Padre universale, è Agni, ed è
anche il Nero è Ilam, il fuoco misterioso e plastico, il figlio di Venere.
Egli ha molte nascite: te ne descriverò due. Prendi il vaso dei Filosofi,
che tu sai essere un acqua mercuriale, riempilo con la schiuma raccolta sulla
cima delle onde, come t’insegna Esiodo. Sottomettila ad una cozione dolce per
7 ore scaduto tale tempo, se tu sai congiungere questa Venere con un Mercurio
sublimato, otterrai una polvere d’oro che accenderà dovunque la metterai
il fuoco della generazione. Oppure, estrai da una terra liberata dai suoi solfi
impuri la sua acqua fissa: sappi separare, in questa acqua, il fuoco essenziale
che vi si nasconde, e rincrudirlo con l’aiuto di un attramento in un cielo di
Venere otterrai, sottomettendo il tutto per circa dieci giorni ad un fuoco
forte, una polvere eccessivamente calda e veramente vulcanica: sarà l’Anteros.
Eros è un agente molto secreto è aurifico di conseguenza si
nasconde nei veli della Notte Orfeo t’insegnerà ad estrarlo da tutte
le materie in putrefazione lascia per prima cosa che questo Saturno diventi,
per mezzo del fuoco che forma i metalli nelle viscere della terra, una Venere
filosofica. Il Grande Secreto è di saper imporre su questa terra una
presenza reale e questo non te lo posso dire. Infine, sappi che un solo colpo
d’occhio del Grande distruttore riduce l’amore in cenere: comportati dunque
sempre come se fossi davanti alla faccia notturna del Signore dai tre occhi.
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Sesso vuol dire sezionato le parole nelle loro radici sono profondamente iniziatiche.
Anche la segnatura dell’essere umano attuale è una prova evidente dell’ermafroditismo
primitivo. Il vero Adamo possiede un vestimento intellettuale, siderale e nervoso,
un vestimento animico, atmosferico e sanguigno, un vestimento istintivo, tellurico
e linfatico. Sono: la testa, sede siderale, luna vergine, piedistallo della
donna vestita di sole il petto, sede aerea, centro della procreazione spirituale
con la voce, ed il ventre, sede terrestre, centro, negli inferi, della procreazione
materiale. Ciascuna sede possiede il suo embrione e le sue due placente. L’atto
d’amore, dunque, deve sempre essere triplice. Ecco ora altri segni fisici dell’androginia
primitiva. Nell’uomo, è soprattutto sviluppato il torace, copertura della
procreazione animica. Nella femmina, lo è il ventre, sede della procreazione
materiale. Le ovaie e i testicoli sono le due specificazioni del tipo embrionale.
Allo stesso modo corrispondono le tube e il cordone seminale l’utero ed il
pene (corpi cavernosi). Nell’uomo la prostata è femminile. Nella donna
il clitoride è maschile. La ferita della separazione dei sessi, che si
riapre ogni volta che Ares incontra Diana nei cieli, è il mistero del
sangue mestruale ed è il membro virile che la cicatrizza, chiudendo
il collo dell’utero. Cosicchè il coito non è e non deve essere
altro che il simbolo ed il ricordo dell’estasi in seno alla quale il nostro
Primo Padre separò la sua facoltà volitiva. Ecco perchè
l’amore è una beatitudine. D’altra parte, notiamo che il genio della
Specie umana fa crescere veli neri nelle zone del corpo dove si compiono le
funzioni misteriose: come l’uomo ha la barba intorno alla bocca, luogo della
procreazione animica, nel quale la donna non ne ha, il cranio di lei è
protetto da lunghi capelli, e così le coperture del pube sono, in lei,
più spesse. Così, dunque, l’uomo è virile nei genitali
e nella parola, ma passivo nel cervello mentre la donna, disponibile alla fecondazione
fisica e animica è, a sua volta, fecondatrice nello spirituale. Ecco
perchè la coppia abbandonata all’amore, unendo i poli opposti dei suoi
membri, chiude i suoi centri genitali e boccali, per la ricostruzione dell’ellisse
mentre la ghiandola pineale rimane isolata ed ermafrodita nella grande maggioranza
dei casi. Là, poi, il cuore è il cuore
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