IL MANOSCRITTO CARMICK 1727
Introduzione
Il manoscritto Carmick è conservato dalla Gran Loggia di Pennsylvania ed è il più antico documento massonico illustrato da un quadro di loggia. Henry S. Borneman lo descrisse sistematicamente e ne fornì una esatta trascrizione, nella sua opera “Early Freemasonry in Pennsylvania”. Il manoscritto consiste di dodici fogli, scritti da ambo i lati. Non ha un titolo generale ma ogni pagina reca una intestazione, La prima pagina è intestata con le parole “The Constitutions Irom Prince Edwin” e le pagine seguenti invariabilmente le parole “The Constitutions of St. John’s Lodge”. Alla pag. 20 del manoscritto è una iscrizione ornata: “Persr. Frazer’s Book 1756”. Dalle minute della L. N° 2 di Philadelphia, Frazer (nato il 10 agosto 1735 a Newton Tonnship, Chester County, Pennsylvania) vi fu visitatore il 27 marzo 1770. Non si sa come questi fosse entrato in possesso del manoscrittro. Un suo discendente ed omonimo, Persifor Frazer di Pittsburg, nel 1910-1 donò il manoscritto alla G.L. di Pennsylvania. Il nome Carmick appare alle pagine 19 e 22 ed è quello di una nota famiglia della Pennsylvania, membri della quale furono scrivani di altri manoscritti settecenteschi. Il testo comincia con una invocazione tratta dall’Ecclesiastico (da non confondere con l’Ecclesiaste), libro appartenente al canone alessandrino ma non a quello gerosolimitano. Ossia un libro deuterocanonico, di quelli considerati apocrifi dai protestanti e pertanto la citazione di esso è un elemento di considerevole valore per la datazione dell’originale del manoscritto settecentesco: datazione che anche solo per questo va proiettata ad un tempo anteriore alla Riforma.
LE COSTITUZIONI: DAL PRINCIPE EDWIN
Ecli: 51, 23. Avvicinatevi a me, voi che siete incolti, e sostate nella casa dell’istruzione e l’Onnipotente Dio del Cielo, con la saggezza del Suo Figlio glorioso attraverso la grazia e la bontà dello Spirito Santo, che sono tre Persone ed un solo Dio, sia con noi nel nostro inizio e ci dia qui la Grazia, nella speranza che noi possiamo venire al suo Regno Eterno che non avrà mai fine. Amen.
Buoni fratelli e compagni:
è nostro proposito ora dirvi in qual modo l’Arte della Massoneria ebbe inizio. Ed in seguito, dopo che fu fondata, essa fu da onorevoli Re e principi e da molti altri onorevoli uomini. Ed inoltre a coloro che sono qui presenti noi trasmettiamo i Doveri che ogni vero fratello e compagno massone deve osservare; poichè un’arte onorevole è una scienza onorevole. Infatti vi sono sette Scienze Liberali o Arti, i cui nomi sono i seguenti:
Il primo è Grammatica, e questa insegna all’uomo a parlare correttamente ed a scrivere e pronunciare bene.
Il secondo è Retorica e questa insegna all’uomo a parlare in modo ornato e sottile.
Il terzo è Dialettica e questa insegna all’uomo a discernere tra vero e falso.
Il quarto è Aritmetica e questa insegna all’uomo a riconoscere e contare tutti i tipi di numeri.
Il quinto è Geometria e questa insegna all’uomo a misurare ogni cosa misurabile come altezze, superfici e tutte quelle altre cose che concernono la geometria.
Il sesto è Musica e questa è quella che insegna l’arte del canto, voci di lingue, organi, arpe e trombe.
Il settimo è Astronomia e questa insegna all’uomo a conoscere tutto il corso del Sole, della Luna, delle Stelle e di tutti gli altri ornamenti del cielo.
E l’uomo può verificare che tutte le scienze o le altre parti del mondo sono fondate sulla geometria; poichè la geometria insegna all’uomo a trovare tutte le misure ed i pesi delle cose della Terra; infatti non vi è alcun uomo di qualsiasi arte che lavori senza incontrare misure e pesi. E questa è la geometria per tutti i mercanti e tutti gli altri uomini d’arte, tutti i cristiani e tutti gli altri delle sette scienze; specialmente gli aratori ed i coltivatori della terra di tutte le specie di granaglie, come grano, sementi o piante. Così per la grammatica, retorica ed astronomia o per qualsiasi altra scienza, l’uomo non può misurare o incontrarsi con esse senza la scienza della geometria. Perciò io penso che questa nobile scienza debba essere considerata Massoneria, poichè noi troviamo tramite essa tutte le arti e le scienze del mondo. L’origine della sacra scienza si ha dalle Sacre Scritture, Genesi 4 capitolo 19 verso; prima del diluvio, vi era un uomo il cui nome era Lamech. Egli ebbe due mogli. Il nome dell’una era Ada ed il nome dell’altra era Silla. Ada partorì Iabal. Egli fu il padre di coloro che vivono in tende e di coloro che hanno bestiame. Il nome di suo fratello era Iubal. Egli fu il padre di coloro che suonano l’arpa e tutti gli altri tipi di musica. Dall’altra moglie egli ebbe un figlio ed una figlia. Il figlio si chiamava Tubalcain. Egli fu il padre di tutti i fabbri. Per primo scoprì la lavorazione e l’incisione in argento, in oro ed in tutte le specie di metalli. Il nome di sua sorella era Naama. Fu la prima che scoprì l’arte della tessitura. E questi quattro ragazzi furono i primi che scoprirono tutte le arti e le scienze del mondo; infatti Iabal, il maggiore, scoprì l’arte della geometria; egli separò armenti di pecore e agnelli nei campi e per primo costruì case di pietra. Si pensa che questi quattro sapessero che Dio si sarebbe vendicato dei peccati della terra con fuoco o acqua. Profeticamente essi scrissero le arti o scienze che avevano inventato su due colonne di pietra che potessero essere preservate per le successive generazioni dopo il diluvio o il fuoco. La prima fu chiamata Marble, poichè il fuoco non poteva consumarla: l’altra fu chiamata Chipt Lattrice, poichà non poteva affondare nell’acqua, essendo piuttosto una specie di pietra leggera o un mattone. è nostra intenzione mostrarvi veramente in qual modo le colonne su cui tali scienze erano scritte in greco. Hermermes, fu in seguito chiamato Ermete; egli era figlio di Cus e Cus era figlio di Noè. Questo stesso Ermete, il padre del quale uomo trovò uno dei due pilastri su cui le scienze erano scritte e le insegnò ad altri. Alla costruzione della torre di Babilonia fu fondata per la prima volta l’arte della Massoneria. Vi furono fatti molti indizi di ciò; il Re stesso amando molto l’arte della Massoneria. è stato detto dai maestri della Massoneria che quando le città dell’Asia orientale dovevano essere costruite, il Re di Babilonia mandò là sessanta maestri massoni per desiderio di suo cugino il Re di Ninive e quando li mandò diede loro una Regola detta di Nimrod, chiamata Regola del Re di Babilonia poichè data da lui. La sua Regola fu:
Primo che essi fossero sinceri l’un con l’altro.
Secondo che essi vivessero sinceramente insieme.
Terzo che essi servissero sinceramente il loro Signore o Maestro per la loro paga, così che il loro Maestro ne ricavasse onore.
Questa fu la prima volta che i massoni ebbero una qualsiasi Regola di massoneria. Ora vi diremo come le scienze furono comunicate alle altre nazioni di tutto il mondo. Quando Abramo e Sara sua moglie andarono in terra di Egitto là egli insegnò le sette scienze liberali agli egiziani. E qui egli ebbe un nobile allievo chiamato Euclide e questi imparò a scrivere bene e fu maestro di tali scienze. E nei suoi giorni avvenne che il Re d’Egitto ed i Signori ed i cittadini del regno ebbero così tanti figli generati dalle loro mogli che avevano scarse possibilità di sostentare i loro figli. Tuttavia si preoccuparono molto per loro. Allora il Re indisse un consiglio ed un parlamento per cercare un modo di mantenerli onestamente come gentiluomini; ma non poterono trovarlo. Così essi emanarono un proclama da essere diffuso in tutto il regno nei seguenti termini: che se vi fosse stato qualche uomo che avesse potuto istruire o informare alcuno sulle scienze liberali egli od essi sarebbero dovuti venire a loro e sarebbero stati ben ricompensati. Allora venne questo nobile scolaro Euclide e parlò al Re ed ai Signori del regno e disse: Se mi darete i vostri figli da istruire, io insegnerò loro una delle sette scienze in modo che possano vivere onestamente come gentiluomini; ma allora mi darete pieni poteri e l’incarico di dirigerli nella maniera in cui l’onorevole scienza della geometria o Massoneria richiede. Allora il Re ed il Consiglio gli accordarono la commissione suggellata dai loro propri sigilli. Allora questo nobile Dottore prese i loro figli ed insegnò loro la scienza della geometria o Massoneria, ad esercitare il lavoro in pietra e tutti i tipi di nobili lavori che sono utili alla costruzione di chiese, di templi e di ogni altro tipo di edificio, come monumenti e case. Ed egli diede loro una Regola in questo modo (la seconda Regola fu data ai massoni da Euclide):
Il primo è che essi fossero sinceri verso il Re, il Signore o Maestro che servivano.
2 Che essi si amassero l’un l’altro, fratelli o compagni e fossero sinceri l’un l’altro.
3 Che essi si chiamassero l’un l’altro fratello o compagno e non con i nomi di servo, schiavo o ladro nè con nessun altro nome indegno.
4 Che essi facessero fedelmente il lavoro per colui che servivano.
5 Che essi eleggessero il più saggio ed il più abile artista tra loro Maestro del lavoro; e non per amore, paura, sottomissione o qualsiasi altra causa, permettessero che uno che avesse poca capacità fosse Maestro del lavoro, e se uno simile avesse preso in mano il lavoro come Maestro egli fosse destituito dall’essere Maestro e lavorasse come un comune operaio ed il miglior artista tra essi fosse posto Maestro nella sua camera.
6 Che tutti e ciascuno di loro chiamassero tale Maestro o Governatore del lavoro col nome di Maestro per tutto il tempo in cui lavoravano con lui.
Egli diede loro altri Doveri che sarebbe troppo noioso riferire, e su tutti questi Doveri egli fece loro giurare. Questa fu la seconda Regola data ai Massoni. In seguito egli stabilì per loro una ragionevole paga e mantenimento così che potessero vivere onestamente; e stabilì che si adunassero insieme una volta all’anno affinchè potessero consultarsi l’un l’altro relativamente alla loro arte, o se qualcuno della loro Società avesse trasgredito a qualcuna di queste Regole, essi potessero correggerlo tra loro. Così in Egitto fu fondata l’Arte della Geometria. Essa fu chiamata in tutta questa terra Massoneria. Il successivo progresso e come essa fu accolta, favorita ed amata. Molto tempo dopo che i figli di Israele vennero in terra di Giudea, quivi il Re Davide cominciò il tempio che fu chiamato Templum Domini; e all’interno del Tempio di Gerusalemme il Re Davide amò ed onorò i massoni e diede loro una buona paga e confermò i Doveri di Euclide. Così quella di Re Davide fu la terza Regola data ai Massoni. Dopo la sua morte il Re Salomone finì tutto il lavoro del tempio ed in seguito egli fece cercare in vari paesi dei Massoni, artisti e lavoratori in pietra. Ed egli ne scelse fra essi trecento per essere maestri o direttori del suo lavoro. La quarta Regola essendo la Regola di Salomone; il Re confermò tutti gli altri Doveri e consuetudini come quelli di suo padre e quelli di Euclide e di Nimrod che erano stati dati ai massoni da essi. Il primo principe che fu Massone fu Annas figlio di Hiram Re di Tiro che mandò a Salomone alberi di cedro ed altro legname. Egli fu maestro massone e maestro di geometria. A motivo della sua grande capacità e abilità nella Massoneria, il Re Salomone lo fece Maestro Massone capo su tutti i suoi operai e su tutto il suo lavoro di incisione ed intaglio e su tutte le altre sostanze e forme della massoneria che appartenevano al tempio. Ciò fu scritto nella Sacra Bibbia e così la nobile scienza della Massoneria fu consolidata in Giudea ed in molti altri regni. In quei giorni, dopo che il tempio fu terminato gli abili uomini d’arte e maestri massoni andarono in vari paesi, alcuni per insegnare altri per imparare. E accadde che un abile Massone, che era stato alla costruzione del tempio ed era chiamato Haimas Gravis Green venne in Francia. E in quei tempi vi era un uomo del sangue reale di Francia di nome Carlo Martello che amava i Massoni e attirò a sè questo Haimas Green precedentemente nominato e imparò da lui l’arte ed i metodi della Massoneria. Egli in seguito fu eletto Re di Francia. Quindi fece venire a sè molti Massoni e fece Massoni e li mise a lavorare e diede loro degli Obblighi e metodi come li aveva imparati dai Massoni e confermò loro il privilegio di indire di anno in anno la loro assemblea. E così l’arte della Massoneria fu istituita in Francia. La prima Regola ai Massoni in Inghilterra fu data da Sant’Albano. Egli diede dei Doveri ai massoni in Inghilterra; infatti fino a quel tempo l’Inghilterra era rimasta priva di ogni Dovere di massoneria; poichè il Re d’Inghilterra era pagano. Sant’Albano era un nobile cavaliere ed era maggiordomo della casa del Re e fu fatto direttore della costruzione della città, castelli, mura, ed altri grandi edifici. Egli amava i Massoni e li onorò molto. Egli rese giusta la loro paga e buona come in tutto il regno si conveniva, poichè furono loro pagati tre scellini e sei pence alla settimana; mentre essi non chiedevano che un penny al giorno ed il vitto. Ed egli ottenne per loro uno statuto dal Re e dal Consiglio e diede ad esso il nome di loggia o di assemblea. E vi partecipò lui stesso ed aiutò a fare Massoni e maestri e diede loro diritto. Subito dopo la morte di Sant’Albano, vi furono guerre in Inghilterra ed in diversi paesi, così che la buona Regola della Massoneria decadde molto finchè Athelsone fu fatto Re d’Inghilterra. Egli portò il paese al bene, alla pace ed alla quiete. Come Sant’Albano, egli costruì molti buoni lavori, la torre ed altri edifici. Egli amò così tanto i Massoni che il suo amore superò quello di suo padre. Con loro egli esercitò molto la geometria e la Massoneria. Egli diede ai Massoni la terza Regola che fu la migliore che fu data. Il principe Edwin ottenne uno statuto da suo padre che egli considerò come un regolamento che dovesse essere rinnovato, da Re a Re; e l’incarico di tenere una volta all’anno una assemblea, dove essi volessero, all’interno del Regno d’Inghilterra; con pieno potere di correggere tra di loro tutte le colpe che potessero essere commesse nel regno da Massoni contro la scienza della Massoneria. Il principe Edwin dopo che ebbe eseguito il predetto incarico tenne una assemblea a York in cui essi diedero il nome di Loggia a tale assemblea. E quando l’assemblea fu riunita egli mandò un banditore a proclamare in questo modo: – che tutti i Massoni, giovani o vecchi, che avessero qualsiasi scritto o conoscenza dei Doveri o dei metodi dei massoni, che erano nel loro paese o in qualsiasi altro, li portassero subito innanzi. In seguito a questo proclama, ogni uomo che aveva un qualsiasi scritto lo mostrò immediatamente; e furono confrontati poichè alcuni erano scritti in francese, alcuni in greco, ed alcuni in altre lingue. E il metodo ed il significato di ciascuno fu trovato essere uno e il medesimo. Allora il principe Edwin con il consiglio dei maestri Massoni e compagni confermò questi Doveri, seguendo la conferma di tutti i Doveri precedenti, cioè che fossero osservati nella forma più rigida possibile. Quindi fu fatto un libro in cui essi erano annotati come le scienze furono trovate per la prima volta e tutti i Doveri ed i metodi dei Massoni fossero scritti nello stesso libro. All’assemblea fu anche stabilito che quando si faceva un Massone, si doveva leggere quello stesso libro e dare a lui i suoi Doveri che egli doveva mantenere fino al massimo delle sue possibilità. Quindi gli si deve far prestare un giuramento. Quei Doveri che noi ora trasmettiamo a te e a tutti gli altri e tutti i Doveri e tutti i segreti e misteri che appartengono all’arte della Massoneria tu li osserverai fedelmente e sinceramente; insieme col consiglio della tua Loggia o assemblea. Tu non devi per nessun prezzo, dono o regalo o ricompensa, favore o affetto, direttamente o indirettamente, o per ogni qualsiasi ragione, divulgare o rivelare questi stessi o qualsiasi parte di essi a nessuno chiunque egli sia; eccetto che ad un vero e legittimo massone come lo scoprirai con un veridico e giusto esame. Così ti aiuti Iddio. Questo è il divino giuramento che è dato ai massoni e qui segue la cerimonia: – Il maestro o governatore prenda il libro nella sua mano destra mentre l’uomo che deve essere fatto massone ponga la sua mano sul libro, il maestro gli farà prestare il giuramento detto in precedenza; e a conclusione di ciò, l’uomo da esser fatto bacerà il libro; e dopo il giuramento (il bacio al libro) i seguenti precetti o Doveri che egli od essi devono osservare devono essere letti. Ora che state per essere fatti massoni è vostro compito cercare di osservare questi Doveri perfettamente, con fede retta e buona coscienza, in accordo con il giuramento che avete prestato; poichè è grande pericolo per l’uomo spergiurare sulla Sacra Bibbia. Doveri del principe Edwin:
Primo: Sarai sincero verso l’uomo, verso Dio, e la sua santa chiesa e non favorirai o sosterrai alcun errore, fazione, inganno o eresia nella chiesa; è bene tuo fidarti dell’insegnamento di uomini prudenti e saggi. Sarai un sincero e leale e fedele vassallo del Re; e se sarai a conoscenza di qualche tradimento, o qualcosaltro contro la sua Maestà, ne darai immediatamente notizia a sua Maestà o a qualcuno del suo Consiglio. E se sai di essere tu stesso colpevole, pentiti a Dio in privato. Sarai sincero con ogni Massone della scienza, se lui o essi sono legittimamente chiamati; e farai per loro come vorresti che fosse fatto per te. Chiamerai tutti i Massoni fratelli o compagni e non con nomi vergognosi come schiavo, impostore o furfante. Non prenderai la moglie di tuo fratello in servitù o in peccaminoso desiderio; nè sua figlia o la sua serva; nè desidererai qualcosa che sia suo; nè lo porrai in qualsiasi disgrazia. Non intraprenderai alcuna cosa per recar danno al tuo compagno. Nè tu, nè alcun altro Massone o compagno, per qualsiasi concessione, ricompensa o qualsiasi altra considerazione, da solo o in qualsiasi numero minore di sette (numero di cui è costituita una loggia) o in sei al minimo col consenso del settimo che è assente il cui consenso deve pervenire alla loggia scritto di sua mano, – ammetterai alcuna persona ad essere fatta libero muratore che non possegga tutti i requisiti: – vale a dire che egli deve essere nato libero e di buona famiglia, non schiavo e con le membra come un uomo deve avere. Vi amerete in ogni momento l’un l’altro e non vi calunnierete l’un l’altro alle spalle. Accoglierai in ogni momento Massoni e compagni stranieri; amali ed assistili, se essi dopo un esame si rivelano essere liberi muratori, e conducili al lavoro come è costume. Se non hai calce o pietra nel posto in cui vi incontrate, li ristorerai e darai loro tanto denaro che possa condurli alla loggia più vicina. Non farai calce o pietra per qualcuno che non è altro che un profano; infatti un profano è uno che non ha fatto il suo apprendistato nè è ammesso in seguito in accordo con la consuetudine di fare i Massoni. Se qualche contesa o turbamento sorge tra Massoni o qualche altra violazione viene commessa da qualcuno contro la scienza della Massoneria, allora l’assemblea dovrebbe essere convocata e tenuta in qualche luogo conveniente per la decisione, correzione, riparazione e punizione di tali Massoni o maestri; e le parti devono appellarsi al decisivo giudizio ed alla direzione dell’assemblea e sottomettersi alla parola ed alla decisione di quelli la cui parola deve essere chiara e ferma e dalla quale non deve esserci appello. Ma se l’assemblea non può decidere nè concordare, il controllore deve quindi ottenere licenza, con l’assenso ed il consenso dell’assemblea, che la legge possa decidere la causa e non porre la fratellanza tra essi. Non devi con una scusa qualsiasi, esclusa una malattia o inabilità del corpo, assentarti dall’assemblea se questa è entro cinquanta miglia, se hai una lettera o ogni altra notizia che ti comunichi il tempo ed il luogo in cui si tiene. In ogni momento dispenserai gioiosamente e generosamente la tua carità per il soccorso dei Massoni o compagni ammalati o bisognosi, se ne sei in grado. Non giurerai, dentro la loggia o fuori della loggia, sul Santo Nome di Dio nè lo profanerai. Non vi darete cattivi consigli l’un l’altro. Non vi ingiurierete l’un l’altro senza una causa. Non sarai un libertino o un fornicatore nè frequenterai cattive case. Non sarai un comune giocatore di carte o di dadi o di ogni illecito gioco. Nessun Massone andrà in città in cui vi sia una loggia di compagni e Massoni senza che vi sia un compagno con lui, che possa portargli testimonianza che era in una onesta casa e compagnia. Ogni massone venererà il suo anziano e precettore. Se un Massone pratica la scienza e non è un operaio, non intraprenderà il lavoro di qualcuno fintantochè egli stesso non capisce di essere sufficientemente abile per effettuarlo. Nessun maestro Massone intraprenderà il lavoro di alcuna persona se non a condizione che possa permettersi di fare giustizia alla persona per cui lavora e di pagare ai suoi compagni i loro salari come sono i modi ed i costumi. Nessun maestro o compagno ne soppianterà un altro nel suo lavoro; cioè, se un maestro o compagno ha preso un lavoro come maestro, egli non ne sarà estromesso a meno che egli non sia incapace di effettuare ciò che ha preso in mano. Se così, egli deve esserne estromesso e uno dei compagni più abili essere posto come maestro nella sua stanza ed egli lavorare come un compagno. Colui che è maestro del lavoro deve essere chiamato Maestro da tutta la loggia per tutta la durata del lavoro. Nessun maestro prenderà un apprendista a meno che egli abbia sufficiente lavoro per impiegarlo ed egli deve avere due o tre compagni per testimoniare ciò. Ogni Massone deve essere pronto a dare la paga ai suoi compagni se egli o essi la meritano cosi che non vi siano inganni o falsi operai. Nessun Massone prenderà a servizio un apprendista per un tempo minore di sette anni senza debiti o obbligato per contratto [e] senza che l’apprendista sia abile, nato di libera nascita, e di buona famiglia, avendo i suoi arti e le sue membra come dovrebbe averli. Ogni uomo sarà sincero con il signore che serve e servirlo sinceramente per la sua paga per il suo miglior profitto e vantaggio. Nessun Massone sarà un ladro o compagno di ladri. Nessun Massone commetterà alcuna villania nel luogo in cui mangia o dorme ma lui o essi si comporteranno sinceramente e onestamente, pagando per il loro cibo, bevande e tutti i loro obblighi. Ogni Massone sinceramente farà e migliorerà il suo lavoro, sia questo il lavoro a opera o a giornata, se egli ha ciò che gli serve. Questi sono gli obblighi del principe Edwin, stabiliti alla sua assemblea tenuta a York e loro ordinati di essere tenuti per sempre. Qui segue una Regola inventata da Mr. William Harge sorvegliante e Massone della città di Sua Maestà Harwich, per un apprendista prima che diventi un libero muratore:
Primo egli sarà sincero con la Santa Chiesa di Cristo. Egli sarà in pace con il suo maestro e con tutti gli altri massoni che deve servire. Egli non ruberà i beni del suo maestro nè si assenterà dal suo servizio di notte o di giorno senza il permesso del suo maestro. Egli non commetterà adulterio o fornicazione nella casa del suo maestro, con sua moglie, figlia o serva. Egli osserverà il consiglio del suo maestro in tutte quelle cose che saranno dette o fatte nella loggia o camera, sia da maestri che da compagni. Egli non sosterrà alcun argomento in disaccordo con alcuno di loro o rivelerà i loro segreti, per cui discordie potrebbero sorgere tra Massoni e compagni o apprendisti; ma si comporterà reverentemente con tutti i veri Massoni, essendo un fedele fratello del suo maestro. Egli non userà carte o dadi od altri giochi non leciti. Egli non frequenterà taverne o birrerie nè sperpererà i beni del suo maestro. Egli non commetterà adulterio o fornicazione nelle case in cui lavora, logge o diete. Egli non sottrarrà o ruberà i beni di nessun massone; nè sarà disposto a tollerare che venga fatto alcun torto o offesa, nè consentirà a ciò durante il suo apprendistato, ma si opporrà a ciò con tutte le sue forze e ne informerà il maestro o qualcuno dei compagni immediatamente. Il principe Edwin alla sua assemblea fece dei Massoni e li fece giurare su tutti questi Doveri ed essi sono sempre esistiti sin dal suo tempo e sono sempre stati dati ai massoni quando venivano fatti. Ogni uomo che sia un Massone faccia buona attenzione a questi Doveri e se riconoscete la vostra colpa di aver trasgredito a qualcuno di questi Doveri, correggetevi e non fatelo più. Cosi l’uomo che è fatto Massone scelga nella loggia uno che sia il suo tutore, che lo istruisca nei segreti che non devono essere scritti; tale Massone egli deve chiamare tutore. Così gli deve essere insegnato con cura in modo che al suo ritorno egli possa esercitare con i suoi compagni massoni.
Concluderò con l’esortazione del Santo Vangelo come è nella sua prima epistola ai Corinzi, primo capitolo e decimo verso:
Peraltro vi esorto, fratelli, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, a pensare tutti alla stessa maniera, perchè non vi siano in mezzo a voi divisioni ma siate perfetti nello stesso pensiero e nel medesimo sentimento. Amen. Qualunque Massone o compagno d’arte che si imbatta in questo libro io gli impongo secondo il tenore del suo giuramento di prendersi grande cura di esso e di riconsegnarmelo.
Tho: Carmick
(tratto da Rivista Massonica n. 3 – Marzo 1974 -Vol. LXV – Ed. Società Erasmo -pag.131)
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