AUSONIA LOGGIA MADRE DI TORINO

 

Cosa dire che già non sia stato detto e scritto della LOGGIA MADRE Torinese?
Segue una breve cronistoria arida e sintetica nell’intento di collocare nascita e fondazione in un momento storico di grande importanza segnato (siamo presuntuosi?) proprio da ideali e principi pulsanti nella nostra Istituzione.
La prima Loggia creata nei territori di quello che di lì a due anni sarebbe divenuto il Regno d’Italia fu la Rispettabile Loggia Ausonia, sorta in Torino l’8 ottobre 1859. Dei suoi 7 fondatori, non erano pochi coloro che venivano dalla esperienza risorgimentale. Fra loro il promotore Livio Zambeccari. D’altronde, altre forze e altre istanze avevano dato un ben maggior contributo alla causa dell’indipendenza nazionale: anche Cavour era Massone. E quando nel 1861 si tenne la prima assemblea costituente della Massoneria italiana, fu eletto Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Costantino Nigra, il più stretto collaboratore di Cavour. Il programma dell’Ausonia riproponeva come guida le Costituzioni di Anderson e l’adozione del Rito francese, e tra i principi fondamentali la Libertà, l’Unità e la Fraternità di tutte le nazioni, la Tolleranza di tutte le religioni, l’Eguaglianza assoluta dei culti e il progresso morale e materiale della patria e dell’umanità. Nigra tenne la suprema carica poco tempo, ma l’impronta che seppe dare all’istituzione ha permesso allo storico Aldo Mola di affermare che la Massoneria si proponeva come una corrente del Risorgimento. Tesi non da tutti condivisa, ma certo può esprimere in estrema sintesi un dato di fatto: per 50 anni nel parlamento del Regno d’Italia sia i principali esponenti della Destra che quelli della Sinistra furono Massoni. è facile immaginare da quanto fin qui detto che la Massoneria italiana ebbe un grande ruolo politico nel periodo che va dal 1861 alla fine del secolo. Ma non può nemmeno meravigliare che tanta commistione con questioni che poco avevano a che vedere con i principi di elevamento spirituale e morale propri della massoneria finisse per produrre contrasti. Nel 1908 infatti si consuma la scissione del G.O.I. Alla base di tale atto sta il rifiuto di molti deputati appartenenti all’Istituzione di seguire le indicazioni del Grande Oriente nelle votazioni in aula parlamentare di una legge sull’istruzione religiosa nella scuola pubblica, per cui il Luogotenente Sovrano Gran Commendatore del Rito, Saverio Fera, e moltissimi maestri venerabili rifiutarono d’obbedire agli ordini del Gran Maestro e, in nome della libertà di coscienza, fondarono successivamente, nel 1910, una nuova Obbedienza. Vide così la nascita la Gran Loggia d’Italia. INCONTRIAMOCI SULLA LIVELLA E LASCIAMOCI SOTTO LA SQUADRA: parole di Rudyard Kipling che di Logge Madri se ne intendeva!