IL DIAVOLO E IL MALE

   

Per comprendere cosa noi occidentali possiamo intendere per diavolo e quindi cosa s’intende per male, dobbiamo cominciare dall’inizio, ossia dalla genesi biblica.
Le sacre scritture ci riportano che i due primi uomini (Adamo ed Eva) vivevano in armonia nel paradiso terrestre, luogo ove non vi era sofferenza e che produceva tutto ciò che a loro serviva. Ma ecco che comincia la parte di storia che a noi più interessa, infatti in questo giardino viveva un serpente tentatore; appurato che non si sta parlando di un vero serpente (dato che i serpenti non tentano e non parlano, al massimo fanno un pò schifo) bisogna capire da quale strana lingua sia stata tradotta la Genesi biblica che noi tutti conosciamo. Già, perchè la Bereschit ebraica, da cui è stata tradotta la genesi che noi conosciamo, non menziona nessun serpente, ma un entità chiamata NAHASH riportata con le lettere ebraiche NUN, HE, SHIN. Bisogna rendersi conto che la Bereschit fu scritta da ebrei e cabalisti, quindi dovremo chiedere aiuto alla cabala per capire cosa stessero dicendo in questo passo: nella cabala ogni lettera ha un suo significato riportatoci anche nell’ermetismo dei tarocchi, la NUN è la trasformazione, rappresentata dalla lama n XIV (La Temperanza), la He è la lama 5 (Il Papa o Il Gerofante) che indica l’intelligenza, lama magica per eccellenza poichè rappresenta anche il pentagramma, la Shin rappresenta il fuoco ed è la lama 22 ossia il Matto, che indica la forza istintiva e brutale di cui il fuoco è degno rappresentante. Tirando le somme ne risulta che i cabalisti ci dicono che Eva incontrò non un pitone, ma una Forza Trasformatrice, Intelligente e Involutiva.
Resta ora da vedere cosa fece questa forza involutiva alla prima coppia di uomini. Ebbene a quanto pare gli disse di mangiare il frutto della conoscenza del bene e del male che Dio stesso aveva vietato all’uomo. Anche qui ci si potrebbe chiedere in cosa consistesse questo strano divieto, se leggiamo bene la genesi ci viene detto che :”Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male”. Ecco dove sta l’incomprensione, erano due gli alberi particolari di questo giardino, da uno (l’albero della vita) si poteva cogliere frutto, ma dall’altro (l’albero del bene e del male) no. Senza addentrarci troppo nella cabala possiamo dire che una forza evolutiva e stabilizzante spingeva a cogliere dall’albero della vita e una forza involutiva e dinamica spingeva verso l’albero del bene e del male. Si sa però che l’uomo non è amante della staticità e quindi si fece convincere a mangiare il frutto sbagliato, ma in tutto ciò dove risiede il peccato? Da nessuna parte, nemmeno la genesi ci parla di male e di peccato, ma solo di caduta dell’uomo: caduta intesa come discesa in basso. Se l’uomo infatti ha seguito lo spirito involutivo sicuramente tenderà a involversi, egli non starà più vicino a Dio, ma vicino ad esseri inferiori, con la sua scelta l’uomo decise di popolare questo mondo e conoscerne le sofferenze e le delizie, così come scelsero di fare Azazel e i suoi compagni angeli ribelli nei testi apocrifi ebraici (“E videro che le figlie dell’uomo erano belle e desiderabili”).
Da come si delinea la nostra ricerca il male è quindi involuzione, ma proseguiamo nella ricerca, già perchè in tutto il pentateuco non leggerete più un solo passo che parli del Diavolo, del serpente o di altri demoni… perchè? Semplice perchè non c’è, non esiste il Diavolo come entità a se stante, ma esiste secondo gli ebrei “Lo Spirito Impuro”. Perchè quindi se si parla di spirito impuro dobbiamo pensare ad un essere in particolare, perchè non possiamo pensare che si tratti di una nostra propensione.
L’uomo in questo modo si discolpa così come ha fatto nel giardino dell’Eden: “è stato il serpente a dirmelo”, crea un essere colpevole per tutto quello che fa di moralmente discutibile. A tutti i livelli di creazione esistono esseri che agiscono bene o male a seconda del momento della convenienza e via dicendo; notate che ho detto a tutti i livelli della creazione, quindi a livello umano e anche nei livelli superiori, altrimenti non si spiegherebbe perchè ci siano stati degli angeli decaduti oltre che degli uomini decaduti.
Questo concetto era ben chiaro ai popoli del passato e solo di recente si è dovuto incarnare il male per farlo esistere, in India la molteplicità dell’uomo e della creazione viene rappresentata e compresa da tempo immemorabile, un esempio classico è per me il molteplice aspetto della sposa di Shiva, essa si presenta come Durga e Kali, aspetti dal più dolce al più violento. Nella tradizione africana Aida Wedo (madre di tutti), Erzulie Frieda (moglie e amante) Pomba Gira (dedita alla copula). Anche nella vita di tutti i giorni possiamo vedere questi tre aspetti nelle donne che abbiamo vicino a noi: dolce compagna un momento e un momento dopo l’essere capace di irritarci meglio di chiunque altro.
Possiamo dire quindi che l’uomo conosce il bene ed il male e liberamente decide, ma ciò non toglie che si senta in colpa e su chi dovrà cadere questa colpa (dato che di rimorsi non si può vivere)? Sul capro espiatorio, già, gli ebrei avevano una strana usanza di prendere due capri (uno bianco ed uno nero) e incarnare in loro delle caratteristiche ben definite, infatti il capro nero era quello che si caricava dei peccati del popolo e poi veniva abbandonato alla sua sorte in mezzo al deserto. La povera bestia si caricava di tutti i peccati degli uomini e poi veniva sacrificato… era lui il male? Non trovate una strana somiglianza tra il capro in questione e l’agnello di Dio che si fa carico dei nostri peccati e muore sulla croce? Non era forse proprio un capro il Bafometto dei templari? Per comprendere tutto ciò dovremo farci aiutare dall’ermetismo del tarocco, un linguaggio a noi molto più vicino e comprensibile; la XV lama dei tarocchi è infatti il Diavolo. Questa lama rappresenta una figura con zampe caprine, ali, torso di donna, fianchi scagliosi e testa di capro; in mano tiene una fiaccola e sulle sue braccia riporta le scritte solve e coagula. Legati alla suo trono possiamo vedere un fauno e una diavolessa e sui suoi genitali è legato un ank egizio; come possiamo notare nella sua figura sono racchiusi tutti e 4 gli elementi che costituiscono esotericamente il nostro mondo: aria (le ali), fuoco (la fiaccola), terra (l’aspetto da capro – ricordiamo infatti che il capricorno è un segno di terra-), acqua i fianchi scagliosi da pesce. Egli quindi domina la terra nei suoi 4 elementi costitutivi e si fregia del dono della creazione e della vita (ank legato ai genitali); ci dice di saper creare e disfare ossia di saper coagulare ciò che sta in alto per portarlo alla vita terrena e di dissolvere ciò che sta in basso per farlo tornare al creatore e renderlo, in futuro, pronto per una nuova incarnazione. Da questa immagine si potrebbe quindi dedurre che siamo innanzi al signore della terra. In effetti a ben pensare la natura si presenta a noi con l’aspetto di forte, incontrollabile e piene di vita, così come ce la rappresentavano i pagani sotto l’aspetto di Pan (guarda caso un capro), divinità legata alla terra, alla fertilità e alla creazione. Quindi il diavolo può essere solo l’aspetto del divino che si occupa di governare la terra o meglio il creato nei suoi aspetti più bassi e istintivi, egli è colui che è stato preposto a condensare la luce astrale sotto forma di vita ed eventualmente a dissolverla per farla tornare al creatore. Potrebbe sembrare blasfemo ciò che dico, ma se il diavolo è l’ente maligno per antonomasia perchè porta un simbolo magico per eccellenza (il pentagramma) sulla fronte? Il pentagramma rovescio è da sempre un simbolo satanico, ricorda l’effigie del capro e rappresenta l’uno (l’uomo) sottoposto ai 4 elementi (le passioni), ma se il pentagramma è dritto allora rappresenta l’uno che domina i 4 elementi secondo l’ordine dell’universo.
La saggezza dei cabalisti ci dice: “Dio è uno, non frazionare, Dio non voglia che tu frazioni”, ebbene in questa frase è racchiusa la linea di demarcazione tra bene e male. La creazione infatti, in tutti i suoi aspetti, è manifestazione di Dio, ma credere che esista solo la creazione tangibile significa fare ciò che i cabalisti temono ossia frazionare, creare un Dio materiale che soddisfa solo i piaceri terreni (e ne è capace… che diavolo è Dio!). Dio deve essere accolto nella sua completezza così come ci è stato tramandato con l’albero della vita e con la genesi: BeREScHiT BARA EloIM ossia l’inizio creò Eloim aspetto saturnino di Dio simbolo della legge cosmica, la grande madre che contiene la vita, ma che deve ancora partorire, signore/a del tempo (Cronos per i greci) poichè regola la vita che deve venire al mondo; questo aspetto della divinità è rigoroso perchè strappa alla vita eterna che godiamo affianco a Dio per farci nascere al mondo e conoscere la morte, esso ci da la vita e ce la toglie così come faceva Cronos con i suoi figli (li mangiava dopo averli creati); questo aspetto divino è chiamato nella cabala Binah e rappresenta il momento creativo doloroso. Ma Dio è provvido e dopo Binah c’è Hesed che rappresenta l’aspetto di Dio più dolce ed espansivo rappresentato da Giove (per i pagani Zeus) che sconfigge il padre. è l’amore cosmico in cui non c’è sofferenza e corrisponde al paradiso terrestre. Ma l’eccesso di mollezza e bontà crea il lassismo; si sa la creazione è dinamica, quindi ci vuole legge che la regoli e che corregga la mollezza, ecco che Dio ci dona un suo nuovo aspetto: il rigore di Ghebura, con questa sefira nasce la legge e con essa la punizione (la cacciata dal paradiso terrestre), per i pagani questo è rappresentato da Marte, signore della guerra e della forza. è curioso notare che gli angeli di questa sefira si chiamano Serafim (serafini) e vengono rappresentati come serpenti fiammeggianti così come si può dedurre dal nome (fra l’altro). Come potrebbe però sussistere il mondo solo con il rigore e la forza, portare all’eccesso questo aspetto porterebbe solo a guerre e spargimento di sangue, ecco allora che nasce il Cristo, che gli ebrei non riconoscono, ma conoscono l’aspetto dolce di Tifaret, che porta luce e legge attenuata dall’equità, questo aspetto divino è associato al Sole e per i pagani è lo splendido Apollo. Ma una legge così difficile da comprendere come quella cristica non può essere compresa dagli uomini ed ecco che Dio ci dona Netza ossia Venere, un aspetto più basso di amore che l’uomo può comprendere. L’eccesso d’amore “basso” porta però alla dissoluzione e quindi questo aspetto deve essere corretto da Hod conosciuto come Mercurio o Hermes, che con il suo dominio della ragione riporta tra i ranghi i bollori umani e li dirige a più nobili imprese. In mezzo a tutto questo manca solo la Luna, pallida compagna del Sole che con il suo aspetto (Yesod) ammorbidisce l’ultimo aspetto rigoroso dell’intelletto e lo rende sensibile a ciò che può essere percepito e non reso razionale. Tutto questo arriva sulla terra e si mescola magnificamente nel creato, ma è un aspetto di ciò che Dio ha creato; voler divinizzare solo questo aspetto significa esaltare solo i sensi e credere solo in ciò che si vede. Questo è quindi l’errore e l’inganno creato dal Diavolo (suo malgrado chiaramente), farci pensare che esistono solo i sensi e la baraonda delle passioni.
Questa tendenza al perseguimento del solo piacere personale (in ogni campo della vita e dell’agire umano) è osservabile a tutti i livelli della creazione, in alto come in basso, uomini ed entità superiori, ecco allora che non esiste un solo agente del male opposto a Dio, ma più agenti che perseguono il proprio interesse, così come noi ci riuniamo per scavare profonde prigioni per il vizio, alcuni creano comode regge per l’edonismo; così come vi sono dei volontari che aiutano i bisognosi e i disperati, allo stesso modo vi sono persone che studiano come fare a pezzi gli uomini e farli soffrire. Ecco allora che alcuni alimentano un’eggregora buona con le loro azioni e altro ancora, altri alimentano un’altra eggregora che può imparare a muoversi da sola; questo significa dare un volto e carne al male, dietro al diavolo, in realtà, c’è l’uomo, piccolo Dio che crea, a suo piacimento, onde emotive di varia natura.
Pensiamo a ciò che ci dice il vangelo di Marco (5,9-10) “Esci spirito immondo, da quest’uomo, come ti chiami?” “mi chiamo legione…” Ecco la risposta a cosa sia il diavolo. Se si scaccia un demone e rimane lo spirito impuro, il demone tornerà con 7 suoi amici (sempre dal vangelo), le tendenze e le azioni degli uomini creano onde emotive enormi che si tramandano di generazione in generazione, questa è la carne del diavolo e le sue fattezze, siamo noi le gambe e le braccia di un essere che non esiste, ma che prospera grazie a noi, il paradosso magico che una cosa non esiste, ma c’è.
Concludendo possiamo comunque sollevarci pensando che il diavolo non è mai così brutto come lo si dipinge… in effetti basta guardarci allo specchio.